Post n° 20 - Vere donne e veri uomini... e poi unicorni, marmotte che confezionano la cioccolata e pentole d’oro alla fine dell’arcobaleno



Ormai da un bel po’ di anni sento dire e scrivere su Facebook e altri social network una frase che sembra essere diventata ricorrente nelle giustificazioni di molte persone. «Non ci sono più i veri uomini», sostengono molte donne… «Non ci sono più le vere donne», replicano gli uomini. E io mi chiedo, dov’è la verità? Probabilmente né a un estremo né all’altro ma nella solita via di mezzo. 
Iniziamo col chiederci una cosa: cosa significa VERAMENTE “vero uomo” e “vera donna”?

Cari uomini, come dovrebbe essere una vera donna? Un mix di sensualità, passionalità, dolcezza, intelligenza, onestà, carattere, simpatia e bellezza? Magari pure fedele e porca a letto, così sì che sarebbe perfetta, no!?

Svegliatevi per piacere, non esiste un tipo di donna così. Ci sono sicuramente donne che hanno alcune di queste caratteristiche, e magari qualche donna le ha pure tutte, ma dovete fare i conti anche con le loro debolezze, le loro fragilità, i loro momenti no che, a seconda della durezza o meno del carattere, possono essere difficili da sopportare e superare. Insomma, una donna può essere ognuna delle cose meravigliose che ho scritto sopra, ma possiede anche il rovescio della medaglia per ognuna delle caratteristiche elencate.

Donne, invece voi come vedete il vero uomo? Forte caratterialmente, muscoloso o con la pancetta (a seconda dei gusti), maschio, onesto e leale, fedele, premuroso e protettivo, colto, amante dei bambini e della famiglia, sessualmente dotato, ironico, divertente e capace di capire al volo ognuno dei vostri silenzi? Magari anche romantico da impazzire, così si raggiunge la perfezione.

Bene, sappiate che quell’uomo ha un mantello rosso, una grande S sul petto, viene da Kripton e… no, non esiste! Anche in questo caso, per quante belle qualità abbiano molti uomini, dovete sempre mettere in conto i momenti no, le insicurezze (sì, ne abbiamo anche noi per fortuna) i dubbi, i momenti di rabbia, ecc. E soprattutto scordatevi il romanticismo, perché in natura non esiste! Avete mai visto un castoro portare un mazzo di fiori ad una castorina e abbracciarla guardando le stelle? Io no.

Il romanticismo è solo un movimento artistico nato alla fine del 18° secolo in Germania (per eventuali approfondimenti: http://it.wikipedia.org/wiki/Romanticismo).

Uomini e donne possono essere emotivi, sensibili, compassionevoli, amorevoli, premurosi, rispettosi… tutte qualità innate dell’essere umano (se seguite in modo naturale, ovviamente) ma non possono essere romantici. Sono solo fantasticherie fanciullesche che spesso vengono utilizzate come arma di seduzione e conquista... insomma, dai, anche i più grandi scrittori e poeti della storia si struggevano nei loro componimenti per una donna da cui volevano una cosa ben precisa e che, immancabilmente, lei non gli dava. Nell’Iliade, la guerra di Troia è iniziata perché un pirla neanche troppo coraggioso ha dovuto prendersi la moglie di un altro (chissà che avrà voluto pure lui da questa?) che, com’era prevedibile, s’è fatto un po’ rode er cu...latello. Nel poema cavalleresco L’Orlando Furioso (proseguimento e completamento più maturo e approfondito de L’Orlando Innamorato) ce sta uno di nome Orlando, impazzito per la fre...nesia d’amore, e un altro di nome Astolfo che je dovuto anda’ a recupera’ il senno sulla luna a cavallo di un ippoingrifat... scusate, un ippogrifo. Tutto confezionato da romanticismo e passione dietro cui si nascondevano più semplicemente grandi ossessioni emotivo-sessuali. Ovviamente ho voluto semplificare la questione della letteratura epica in modo ironico solo per portarvi a ragionare sul concetto di amore sano e romanticismo. Quindi intendiamoci, regalare una rosa o una scatola di cioccolatini a una donna non è certo sbagliato, se fatto con amore, rispetto e capacità di accettare un eventuale rifiuto da parte sua, ma è (o dovrebbe essere) un gesto affettuoso e amorevole, non romanticismo. Quest’ultimo, a mio avviso, è solo un sistema che può portare (volutamente o involontariamente) in confusione il tipo di donne sognatrici ed emotivamente fanciulle che sognano il “principe azzurro” (o Richard Gere che con tutte le vertigini si arrampica sulla scala antincendio come in Pretty Woman) che le porti via sul cavallo bianco. A proposito di Richard Gere, se volete vedere un film che parla di amore ma privo di maschere romantiche e illusorie guardatevi (o riguardatevi meglio) Ufficiale e Gentiluomo, che tratta di un amore tormentato ma vero. Un film in cui il protagonista, per aprirsi verso la donna di cui si è innamorato, deve prima scendere in profondità dentro se stesso, affrontare la sua rabbia e le sue paure arrivando a fidarsi veramente come non aveva mai fatto prima. Non le ha regalato mazzi di rose, collane e cene in lussuosi ristoranti, ha fatto molto di più... ha messo in discussione se stesso e con paura e dolore ha rinunciato a quella parte eccessiva di ego e di rabbia per poter stare con lei. Non è romanticismo, è AMORE profondo, umano, intenso e spirituale! E, no, il fatto che nella scena finale la vada a prendere in fabbrica e la porti via in braccio non ne fa un film romantico ma ribadisce il concetto più vero e concreto dell’uomo che ha abbandonato le paure del bambino interiore ed è diventato adulto, andando a prendersi ciò che lo ha spronato dal torpore interiore con cui aveva convissuto da quando era piccolo fino a quel momento. Niente romanticismo, ma lotta interiore per evolvere e trasformarsi in una versione migliore, se lo si sa guardare con occhi attenti.

Chiusa la parentesi letterario-cinematografica, potremmo affermare quindi che i prototipi di uomo e donna perfetti non esistono. Ora provate almeno per cinque minuti a cancellarli dalla vostra mente.

Bene, andiamo avanti. Il mio punto di vista (ovviamente discutibile) è semplice. Ormai penso che la maggior parte delle donne, per quanto siano belle, attraenti, femminili e magari anche con un buon lavoro ed emancipate, non si sentano donne vere e complete, non a causa della mitologica scomparsa dei “veri” uomini ma più che altro per colpa delle proprie insicurezze personali e dell’influenza sociale trasmessa anche attraverso frasi che, ascoltate e ripetute per centinaia di volte, si trasformano in “verità” storpie che non fanno altro che alimentare convinzioni e sovrastrutture mentali, fino alla creazione di un uomo ideale che non troveranno mai.

Ovviamente anche per i signori uomini vale lo stesso ragionamento. Per quanto siano belli, palestrati, con una brillante carriera professionale e magari ricchi, le insicurezze interiori (nate in giovane età e alimentate da messaggi errati provenienti dall’esterno) li hanno portati a crearsi convinzioni sbagliate e rigide, forgiando nella loro mente un prototipo di donna che non esiste in natura.

In sostanza, mi sento di poter affermare che si tratta sempre di condizionamenti mentali indotti dall’esterno e rafforzati dalle convinzioni del proprio ego, i quali causano un aumento delle idee rigide che portano donne e uomini a non fidarsi dell’altro e a mettere le distanze tra i due.

Come risolvere il problema? Sempre nel solito modo, ovvero diventando più coscienti e consapevoli di se stessi, smettendo di ascoltare messaggi distorti portati dall’eco della massa addormentata nelle proprie convinzioni. Imparare a concentrarsi su se stessi ascoltando le proprie intuizioni e le proprie emozioni, trovando la fiducia per seguirle e vedere dove ci portano.

Dal mio punto di vista, l’uomo e la donna sono due esseri simili ma non uguali, entrambe potenzialmente pieni di caratteristiche positive e dei loro opposti. Possono essere maturi ma anche bambini (non nel senso di infantili ma di semplici), possono essere forti e anche deboli, allegri ma anche tristi, riflessivi ma anche istintivi, e così via, in una vasta gamma di qualità che li contraddistinguono rendendoli unici pur assomigliandosi un po’ tutti. La vera donna potrebbe essere quella che è sentimentale e contemporaneamente logica. Il vero uomo potrebbe essere quello che è logico ma contemporaneamente sentimentale. L’essere in perfetto equilibrio e armonia con la natura potrebbe (e forse dovrebbe) essere quello che riesce a vivere esprimendo dentro se stesso e al di fuori sia caratteristiche femminili che maschili, e non mi sto riferendo alla sessualità. Il famoso connubio tra maschile esteriore e femminile psichico interiore e femminile esteriore e maschile psichico interiore. Questo porta all’equilibrio con se stessi e con l’altro sesso, il resto sono chiacchiere. Ci avete mai pensato?

Possibilità 1: Sì? Bene, lavorateci su per imparare a raggiungerlo.

Possibilità 2: No? Bene, rifletteteci il più possibile e poi lavorateci su per imparare a raggiungerlo. 

Alla prossima.

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