Post n° 12 - L’ego e le sue molteplici forme - Gli autoinganni del buonismo
Pochi giorni
fa mi sono nuovamente imbattuto in una vecchia immagine che da anni gira su
Facebook, nella quale c’è scritta una frase che mi ha dato lo spunto per una
riflessione. La frase in questione dice:
Chi perdona ha una forza estremamente inumana. Chi ti perdona ti ha voluto
davvero bene. Il perdono significa «Il mio amore era più grande dei tuoi sbagli».
In un primo momento mi è sembrata una riflessione semplice e innocua, perfino
giusta. Ma qualcosa ha iniziato a muoversi nella mia mente, una intuizione
istintiva mi ha permesso di notare un dettaglio molto importante. La mia
attenzione si è concentrata soprattutto su questa affermazione:
Il perdono significa «Il mio amore era più grande dei tuoi sbagli».
Apparentemente potrebbe sembrare una frase poetica, una di quelle che
sottolinea una scelta e una conseguente azione, rendendo, agli occhi degli
altri, nobile colui o colei che l’ha messa in atto. Ma quando qualcosa
(un’idea, una frase, un atteggiamento) tende a sottolineare un qualche
dettaglio, spesso lo fa cadendo nella classica trappola dell’ego. Per come la
vedo io, chiunque sostenga che il proprio amore è più grande degli sbagli
altrui sta ammettendo inconsciamente di essere migliore della persona che ha
commesso un errore nei suoi confronti, che il suo amore è tale da superare gli
errori e le “cattiverie” delle altre persone. Ma questo è amore? È veramente
amore? Io credo sia semplicemente ego sotto forma di presunzione mascherata da
amore apparente. Se fosse amore, la persona in questione non partirebbe dal
concetto di perdonare gli altri perché il suo amore è più grande degli sbagli
commessi nei suoi confronti, ma si limiterebbe a perdonare semplicemente per
liberare se stessa dalla rabbia e dal risentimento nati dalla sofferenza
provata. Il perdono, infatti, non dovrebbe essere visto come un’azione nobile,
un qualcosa da elargire agli altri meno bravi e buoni di noi. Il perdono è un
alleggerire se stessi dal dolore e serve a liberare gli altri e noi stessi
dalla nostra rabbia e dal nostro giudizio. Se invece chi perdona lo fa per
sentirsi migliore degli altri, per sentirsi più buono e “caritatevole”, finisce
solamente per cadere vittima del proprio ego e del suo bisogno di far sentire
l’altra persona inferiore. Perciò, quando pensieri come questo attraversano la
nostra mente, o quando ci imbattiamo in frasi come questa su internet o
pronunciate da altri, riflettiamo a fondo con attenzione per renderci conto
delle reali motivazioni nascoste dietro a un’azione, evitando se possibile di
ingannare noi stessi.
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