Post n° 8 - La verità è che non esistiamo



Bentornati! Nel post precedente ho affrontato il discorso sul libero arbitrio, sul karma e sul dharma, spiegando in modo semplice il percorso che il sé (o coscienza) affronta incarnandosi in un corpo fisico. Oggi mi sento di porre l’attenzione sulla natura del sé partendo da un’ennesima domanda: esiste realmente il sé? E che differenza c’è tra questo e l’anima e lo spirito?
Dal mio personale punto di vista, come già spiegato, il sé è una particella del Tutto, che sperimenta se stesso attraverso la materia. Quindi tutti noi, riuscendo ad andare oltre all’illusione della personalità (l’Io mentale), siamo in realtà pura coscienza, quindi il sé, appunto. Ma essendo coscienza, o meglio una coscienza energetica, siamo veramente dentro il nostro corpo fisico?
Per anni ho creduto che fosse così, ma da tempo ho iniziato a pensare che in realtà siamo al di fuori del nostro corpo ma collegati ad esso tramite l’anima e lo spirito, due “estensioni” del sé che corrispondono al femminile, la prima, e al maschile, il secondo, due caratteristiche del divino presenti in ogni cosa. Oltre all’anima e allo spirito la nostra esistenza fisica è determinata dalla presenza della mente, del subconscio, dell’inconscio e dell’ego, ai quali vanno aggiunti anche i corpi sottili e l’aura, ognuno dei quali è uno strumento del sé e ricopre un ruolo specifico e indispensabile per far si che il meccanismo dell’incarnazione funzioni. Cosa sto cercando di dire? In sostanza, che la nostra identità umana è solo apparentemente reale, cosa percepita dai nostri sensi e dalle emozioni. In realtà, come le cose elencate poco fa, è uno strumento utilizzato dal sé per fare esperienze ed evolvere. Ma anche il sé individuale (che alcuni di noi pensano di essere) è un’altra illusione, una “proiezione” del Tutto, ovvero di ciò di cui siamo parte. Ed essendo parte di un’unica essenza non possiamo essere coscienze separate, cosa che mi ha spinto a intuire che probabilmente non siamo veramente nel nostro corpo ma siamo quella coscienza primordiale che permea la materia senza farne realmente parte ma restando collegata ad essa. E questa possibilità ci riporta al discorso fatto sulla dualità, e a comprendere come questa sia appunto solo illusoria. Alla morte del corpo fisico, quindi, con la scomparsa della nostra mente con cui ci identifichiamo nella personalità, anche l’anima e lo spirito col tempo si dissolvono avendo terminato il loro compito in quella incarnazione. Quindi, in teoria, non sono l’anima e/o lo spirito a incarnarsi più volte in diverse vite materiali, ma alla scelta di ogni nuovo corpo il sé genera una nuova anima e un nuovo spirito che saranno collegati alla nuova mente e all’autocoscienza da cui si svilupperà la nuova personalità. Ma allora, se né l’anima né lo spirito passano da una incarnazione all’altra, come è possibile che in molti casi di ipnosi regressiva molte persone abbiano ricordi di una o più incarnazioni precedenti? Semplice (almeno secondo me)... probabilmente (quasi certamente) ogni coscienza che fa parte del Tutto contiene in sé il ricordo di ogni incarnazione sperimentata, al fine di avere informazioni utili alla sua evoluzione immagazzinate nella memoria collettiva.
Per concludere, malgrado tutte le apparenze, le sensazioni e le emozioni che proviamo, le esperienze che viviamo, le idee e tutti i diversi punti di vista, noi non esistiamo! Almeno non come singoli individui, ma sperimentiamo questa forma transitoria di vita materiale che ci dà la sensazione di essere unici e scollegati dagli altri esseri viventi, facendo parte di questo gioco “cosmico” che risponde alla parola evoluzione (concetto già espresso precedentemente che probabilmente ripeterò di tanto in tanto). E per chiudere in bellezza, almeno per il momento... se in realtà non esistiamo e le nostre identità sono solo esperienze transitorie, perché prendere noi stessi e la vita troppo seriamente, spesso, rendendo tutto troppo pesante? Rifletteteci su. Alla prossima...   

N.B. vi ricordo che tutto ciò che ho scritto in questo post e, in generale, gli argomenti che tratto in questo blog sono frutto di mie riflessioni scaturite da letture, dalla visione di conferenze tenute da divulgatori spirituali e filosofi, da conversazioni fatte negli anni con varie persone, ma soprattutto da esperienze e intuizioni personali e soggettive che, essendo tali, alcuni (o molti) di voi potrebbero ritenere parzialmente o totalmente sbagliate. Il mio intento non è insegnare nulla a nessuno ma spingere chiunque legga ciò che propongo ad avere intuizioni personali e seguirle. 


 

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