Post n° 2 - Spiritualità: la nuova via di fuga. Facciamo il punto della situazione
Ormai da
anni la cosiddetta spiritualità ha subito
una storpiatura da parte di una buona percentuale di spiritualisti che hanno raggiunto livelli di eccessiva rigidità
mentale ed emotiva. Molte persone che hanno seguito percorsi di ricerca
interiore si sono concentrate sul voler raggiungere l’illuminazione per poter fuggire dalla loro realtà. Così, incapaci
di accettare le loro vite fatte di professioni non appaganti, fallimenti
sentimentali, rapporti sterili con i propri genitori o lutti mai superati,
molti uomini e donne hanno tentato di fuggire dal loro dolore e dalle loro
paure attraverso lo studio di tecniche, la lettura di decine di libri, gli
insegnamenti di qualche sedicente guru o maestro, dimenticandosi di compiere un
reale e profondo lavoro su se stessi. E nel farlo a modo loro, seguendo le proprie
convinzioni spesso rigide e lontane dal reale significato di illuminazione,
hanno continuato a osservare tutto ciò che le circonda arrivando a demonizzarlo
e odiarlo. Hanno creato una loro visione pessimistica del mondo descrivendolo
spesso come una prigione, un luogo intriso solamente di materialismo,
stabilendo che l’essere umano ormai è perso e irrecuperabile (daje a ride!). Ma
si saranno accorti di far parte anche loro della razza umana ormai persa e irrecuperabile che giudicano
tanto negativamente? Probabilmente sì. Allora cosa li spinge a questo
atteggiamento così rigido? A occhio direi una fin troppo alta considerazione di
se stessi. Infatti molti si credono talmente tanto buoni e spirituali da
considerarsi, consapevolmente o meno, superiori al comune essere umano
addormentato. Insomma, hanno un ego talmente smisurato da ritenere gli altri
degli ominidi rincoglioniti e inutili. Per questi improbabili risvegliati il
pianeta Terra è abitato da gente che non meriterebbe di respirare e vivere come
loro, perché è a causa di gente così addormentata che il mondo non riesce a
raggiungere il tanto decantato
risveglio di massa.
Poco conta che quella del risveglio di massa sia una
visione poetica (e a mio avviso falsa)
nata con l’avvento della New Age, nei primi anni ꞌ70 del 1900. Così, tra terapie a base di bevande di piscio (vedi urinoterapia), alimentazione
onnivora, oppure vegetariana o vegana che sia, meditazioni guidate di gruppo,
singole o doppio misto, e lo studio di tecniche energetiche che neanche negli
allenamenti dei super Saiyan si sono mai viste, gli ormai risvegliati new agers
degli anni 2000 si sono convinti di aver raggiunto un’evoluzione spirituale,
senza però aver mai realmente affrontato le loro ombre interiori nate da
sofferenze e rabbia, quelle stesse ombre che proiettano e vedono solo negli
altri. Questo
rivolgere l’attenzione all’esterno più che alla loro interiorità ha portato la
maggior parte delle persone a trasformarsi in una massa ancora più divisa che
in passato. Vegani, onnivori, etero, omosessuali, bisex, fluid gender, transessuali,
atei, credenti, religiosi, pro-vax, no-vax, terrapiattisti, terraglobisti,
complottisti, anticomplottisti e chi più ne ha più ne metta. Tutti contro
tutti, sempre pronti a sputare veleno, soprattutto utilizzando mezzi di comunicazione come i social network nel web. Osservando il modo in cui si
scontrano a colpi di post e commenti sembra di assistere alle classiche
partitelle di calcio scapoli contro ammogliati in puro stile fantozziano. Tutti pronti a calpestare il punto di
vista degli altri in nome di una verità assoluta che in realtà nessuno detiene.
Un tragicomico irrigidimento di massa dell’ego che ha portato a nuove forme di
odio e intolleranza, rafforzando l’illusione della dualità.
Al giorno d’oggi, quindi, molti si sentono spirituali e
nel giusto, senza essere in grado di assumersi la responsabilità dei propri
errori e del loro giudicare in modo eccessivo. Sono sempre gli altri a sbagliare,
quelli materialisti, addormentati, egoisti, cattivi. Molti praticano una qualche tecnica, come meditazione con la spada, yoga, recitazione
di mantra o altre. Alcuni si addentrano nello sciamanesimo o in una delle varie forme di ricerca interiore antiche o attuali. Ma la maggior parte pratica queste cose nello stesso modo in cui molti vanno in chiesa (o in sinagoga, in
moschea, o in qualunque altro tipo di tempio religioso) a pregare per sentirsi
più buoni e poi, appena usciti, mettono in moto comportamenti automatici
inconsci che li portano a criticare in modo anche cattivo e violento tutto ciò
che non comprendono o non gradiscono.
Da alcuni anni, poi, sono nate figure
come i mental coach e i counselor olistici che vogliono aiutare le persone a
inquadrare se stesse e le proprie insicurezze e paure per riuscire a superarle arrivando
a utilizzare le proprie potenzialità per raggiungere i loro obiettivi
professionali o di vita. Ma capita spesso che proprio buona parte dei mental
coach e dei counselor olistici non abbiano compreso le proprie paure, e
nonostante questo vogliono convincere gli altri di essere in grado di poterli
aiutare su cose che loro stessi non hanno compreso e risolto. Perfino la figura
dell’operatore olistico è diventata un’aberrazione di se stessa. Apprendendo
tecniche di massaggi ed energetiche, la maggior parte della gente si concentra di
più sui sistemi per crearsi una clientela fissa piuttosto che aiutare chi si
reca da loro in cerca di aiuto. Quindi una buona parte degli operatori olistici
si impegna solo a risolvere il problema fisico del cliente senza insegnargli
come guardarsi dentro per individuare e ammettere l’origine del blocco psicoenergetico
e lavorare su se stesso per risolvere il conflitto interiore che lo ha portato
a quel determinato disturbo o malattia. E così facendo, che sia per soldi, per il
bisogno inconscio di affermarsi o di controllare gli altri, lavorando
maggiormente o esclusivamente sul momentaneo problema fisico piuttosto che
sull’insegnare a comprendere il motivo delle malattie e il loro significato, portano
i clienti a uno stato di dipendenza nei loro confronti. Questo avviene perché
la maggior parte degli operatori olistici ha appreso varie tecniche senza però aver
veramente lavorato su di sé, magari tramite l’aiuto di una guida che gli
mostrasse come guardarsi dentro studiando poi il motivo psicoenergetico che da
origine a disturbi e malattie fisiche, o aver seguito un percorso insieme a uno
psicologo che li aiutasse a capire l’origine dei propri problemi emotivi. In
alcuni casi, pur avendo frequentato un buon psicologo, a volte anche per anni,
non sono riusciti a raggiungere l’obbiettivo restando ancorati inconsciamente
al proprio dolore e alla propria rabbia. Poi ci sono persone che, nonostante
siano in grado di aiutare gli altri in modo più profondo, sono egoisticamente ed
eccessivamente concentrate sul guadagnare, quindi hanno bisogno di fidelizzare i loro clienti portandoli a
tornare il più spesso possibile e a tempo indeterminato. Attenzione, non sto
dicendo che sia sbagliato farsi pagare per aiutare gli altri! Come i medici e
gli psicologi che, investendo il loro tempo per prendersi cura dei pazienti, non
avrebbero altro modo di guadagnare i soldi necessari a vivere, anche gli
operatori olistici possono ricevere un compenso in denaro per il tempo
impiegato con i loro clienti. Quello che critico è l’atteggiamento che molti di
loro hanno iniziato a mettere in pratica (e se tra di voi c’è chi pensa che muovere
una critica non sia un atteggiamento da persone spirituali, si tenga
tranquillamente la propria idea... oppure provi a riflettere e mettersi in discussione). Personalmente
credo che un buon operatore olistico dovrebbe concentrarsi sull’individuare
l’origine del blocco interiore dei suoi clienti, provando a farglielo notare col
dialogo, ponendo domande mirate o con altri sistemi (ma senza scadere in ambiti
professionali che non gli competono) fino ad aiutarli a divenire consapevoli da
sé del problema e imparare ad affrontarlo nel tempo senza più appoggiarsi a
lui. Questo potrebbe portare alla perdita del cliente o, con il miglioramento della
salute fisica, almeno alla diminuzione degli appuntamenti. E credo che sia
proprio questo a spaventare molti operatori olistici, portandoli in modo
inconscio a conservare il rapporto
con i clienti il più a lungo possibile. Ma, se si è professionali e onesti, per
ogni cliente perso nel tempo ce ne potrebbe essere uno nuovo grazie al
passaparola. Perciò,
che siano operatori olistici, moderni sciamani, mental coach (e in alcuni casi
anche psicologi, psicoterapeuti o psicanalisti) o persone che semplicemente
praticano una qualche forma di meditazione e lavoro su se stessi, spesso sono
ancora ignari delle loro ferite emotive, della rabbia e delle paure che ne sono
derivate, o quantomeno incapaci di accettare e superare il loro vissuto,
rimanendo incastrati nel rancore. In questo modo arrivano a percepirsi vittime per colpa della mancanza di
amore causata molto probabilmente dal rapporto coi loro genitori e dagli atteggiamenti
di amici, mariti, mogli e figli, e irrigidiscono il proprio ego arrivando a
ritenersi più importanti degli altri, mettendosi sempre al primo posto e finendo
col puntare il dito contro a tutti quelli che ritengono cattivi, egoisti e
causa delle loro sofferenze. Ed è così che iniziano ad aspettarsi e pretendere
di essere amati e rispettati come e quanto vogliono loro, diventando spesso
egocentrici e, in alcuni casi, veri e propri manipolatori o manipolatrici. Sì
care donne, anche tra voi ci sono persone capaci di manipolare gli altri... ce
dovete sta! E, prima di pensare che io sia il classico maschilista misogino amante del patriarcato, fate un lungo
respiro e armatevi di santa pazienza aspettando che più avanti parli di questo
argomento. Grazie!
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